ECCO COME LA TECNOLOGIA TI CONTROLLA E TI COMANDA

tecnologiaSappiamo bene che il potere tende a preservarsi e che la centralizzazione è una delle strutture che usa sempre in tutte le epoche creando quella costruzione umana conosciuta come “potere centrale“. Il potere centrale ha come nemico naturale tutto ciò che è indipendenza di pensiero. Il tempo attivo e la rilassatezza mentale creano indipendenza di pensiero e come tali devono essere combattuti.
Per fare in modo che tu sia teso il potere centrale usa soprattutto un sistema informativo e di intrattenimento basto su emozioni acute e ansiogene, in altre parole telegiornali, giornali e ormai spesso anche grandi blog hanno come scopo quello di farti avere paura, e altrettanto fanno i films e la televisione d’intrattenimento. Chi ha paura corre, e chi corre non ha tempo di pensare.
Per fare in modo che tu non abbia tempo, oltre al sistema informativo e di intrattenimento basto su emozioni acute e ansiogene, il potere centrale usa anche il sistema economico. Se l’economia è in crisi (quasi sempre) tutti devono correre come pazzi per restare a galla, se l’economia va forte (in quei rarissimi momenti) bisogna correre come pazzi per riuscire a fare scorta per quando tornerà la crisi. Che la crisi ci sia o meno è irrilevante: basta dire che c’è la crisi e la crisi c’è, basta dire che la crisi non c’è e la crisi non c’è. Perché in ogni caso nessuno conosce tutto il mondo e quindi il telegiornale può dire quel che vuole. E per chi non ci crede è stato inventato il temine “complottista” per ghettizzarlo e fare sì che si senta e sia percepito come un individuo ideologicamente “sporco”, da scansare o da schernire, in ogni caso da non prendere sul serio.
Ma anche la tecnologia, si è presto scoperto, può essere uno strumento molto utile per entrambe le funzioni: ti può allo stesso tempo far perdere tempo e calma facendo in modo che tu non solo ti tolga di mezzo come possibile ostacolo al potere centrale, ma – anzi! – tu ne divenga un utile servo, ovvero un pazzo che corre spaventato in mezzo ad altri pazzi che corrono spaventati.
comunicazione e tecnologiaCome lo si ottiene? In modo così facile che mi sento sciocco a spiegarlo. Da un lato si agisce sull’hardware e dall’altro sul software.
Si agisce sull’hardware vendendo prodotti tecnologici malfunzionanti che hanno una vita di piena funzionalità di pochi giorni e poi un lungo periodo mi malfunzionamento accettabile tale da far sì che il prodotto non sia proprio da ricomprare subito ma quanto meno faccia “le bizze” dalla mattina alla sera in modo che il tuo tempo se ne vada in attese ed arrabbiature invece che in produzione di quel che vorresti produrre. I dispositivi diventano poi del tutto non funzionanti e devono essere cambiati, il che implica spese e le spese implicano lavoro e il lavoro implica meno tempo attivo.
Si agisce sul software aggiornando in continuazione i programmi, o le app, di modo che l’utente (tu, insomma) debba in continuazione reimparare a fare ciò che già sa fare. Prima si fa in modo che ogni funzione abbia al massimo uno o due leader di mercato (Posta? Gmail. Networking? Facebook. Immagini? Photoshop. ecc. ecc.), e questa parte è abbastanza facile perché di solito avviene naturalmente. Poi si fa in modo che questi leaders di mercato inizino l’aggiornamento frenetico. Un esempio per tutti: mentre scrivo, questa settimana la app di Facebook è stata aggiornata in modo sensibile per ben due volte. In una sola settimana. Ad ogni aggiornamento – o quasi – si dovrà introdurre una qualche nuova funzione utile (un’utile funzione che supporta una finzione inutilizzante potremmo dire), altrimenti il giochetto verrebbe smascherato. Ma è comunque chiaro a qualunque testa pensante che è molto più capace una guida in un canyon di rocce immutabili che una in una foresta di alberi semoventi. Quindi tutti devono reimparare il proprio lavoro in continuazione e nessuno è più bravo davvero fino in fondo perché nessuno conosce più fino in fondo i mezzi che usa.
Diviene così sempre più difficile padroneggiare i mezzi che – in teoria – ci dovrebbero semplificare la vita. Ma se ce la semplificassero davvero intralcerebbero il potere centrale. E niente purtroppo, come sappiamo, sopravvive a lungo nella società umana se intralcia il potere centrale. Perché il gruppo umano che fa quello che conviene al potere centrale guadagna potere, e con quel potere non tarderà a schiacciare quei gruppi umani che sono andati nella direzione “sbagliata”. Perché il potere fa una cosa sola: si mantiene. E per mantenersi deve propagarsi, oppure altri si propagheranno e lo metteranno a rischio. E per propagarsi deve schiacciare tutti i poteri più piccoli.
Soluzioni? Saperlo e comportarsi di conseguenza: innanzitutto tenere in vita il proprio computer il più possibile, imparare a ripararlo, diventare esperti di software.
Qualche esempio pratico: salvare sempre una copia dei programmi istallati nei tuoi computer, perché altrimenti quando devi fare un reset potrebbe succederti che la versione usavi sia diventata introvabile, per cui rischi di riparare il computer, reistallarci il sistema operativo e poi doverlo ricomprare perché il tuo programma di musica, o video, o quel che è ormai si trova solo nella versione 7 mentre il tuo computer non regge le versioni oltre la 3, ad esempio.
Un altro esempio pratico: disattivare gli aggiornamenti automatici del tuo cellulare appena lo compri, altrimenti può succederti che quello venga aggiornato a forza con un sistema troppo potente per il suo hardware così da rendertelo inutilizzabile e obbligarti a comprare il successivo.
Ancora: quando un computer sembra vecchio e stanco spesso basta trovare la giusta versione di Linux e riparte alla grande, non è detto che tu debba spendere 600 euro per un nuovo computer.
Ma soprattutto: in qualunque settore tu riesca ad evitare la tecnologia, evitala. Avrai più tempo, e meno arrabbiature, quindi vivrai di più e più sereno.

Guido G. Gattai

P.S.: la tecnologia ha anche un importantissimo ruolo nella virtualizzazione della realtà ma ne parleremo in un altro articolo in cui ci dedicheremo solo a quello.

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