ADpocalypse: COSA DIAMINE È? E già che ci siamo: perché si proteva prevedere e metodi di trasmissione ideologica efficaci in ogni tempo

ADpocalypse: nome dato alla pesante decrescita dei profitti degli YouTubers all’inizio di aprile 2017 in conseguenza di un nuovo logaritmo di YouTube che dovrebbe in teoria combattere contenuti “pericolosi” (instigazioni al suicidio, all’omicidio ecc.) ma che in realtà (essendo un logaritmo e non un essere umano) colpisce un po’ a caso chiunque pubblichi determinate parole chiave e non impedisce minimamente alcun contenuto pericoloso. Insomma: non sai mai quando ti beccherà, ma un pochino ti becca sempre e quindi i tuoi profitti mensili si abbassano inevitabilmente.

L’allarme viene dall’america dove PewDiePie (più seguito YouTuber del mondo) urla terrorizzato e gli fanno eco i nostrani Breaking Italy (canale di aggiormamento politico) e financo YoTobi (anche noto come “il tipo che recensisce i films brutti”). Allarme per canali di qualità come il ByoBlu di Claudio Messora ma insomma un po’ per tutti: le grandi realtà che vivevano (per ora vivono ancora) di YouTube sono minacciate pesatemente.
Ora: per noi del Movimento Hyronista questa è semplicemente una catastrofe. Da anni abbiamo investito tutta la nostra credibilità su YouTube e se i nostri video non saranno più monetizzabili rischieremo seriamente di… EHI! No, aspetta! A noi YouTube ci da 7 euri scarsi al mese! Che ci frega? Noi tanto siamo quelli che nel 2005 dicevano che non si doveva scommettere sul web più di troppo perché prima o dopo avrebbero trovato un modo per intrappolarci dentro i movimenti antipatici al sistema e affogarceli quindi ehm… a noi non ce ne importa un bel nulla. Yuppi!
Come avevamo fatto a prevedere questa cosa 12 anni fa? Sfera di cristallo? No, esami di logica alla facoltà di filosofia. Ma si può spiegare con una sola frase. La prossima frase è complicata ma se la capite capite tutto in una frase sola. Se tu non sei il padrone (o sei padrone solo in modo mediato) del tuo veicolo di diffusione il padrone del veicolo di diffusione delle tue idee è di fatto il padrone delle tue idee e quindi è anche padrone di te in quanto te perché nel momento stesso in cui cambi idee sei, come minimo, un’altra versione di te, non lo stesso te che eri prima; quindi DEVI SEMPRE ESSERE IL PADRONE DIRETTO DEL VEICOLO DI TRASMISSIONE DELLE TUE IDEE altrimenti hai un padrone, e i padroni prima o dopo tirano il guinzaglio.
Questo principio non è la solita saggezza di cui “son pieni i fossi” per due ragioni: 1) lo sosteniamo dal 2005 e 2) è un principio che resta valido alla nascita di ogni nuovo medium. Ogni medium nasce libero e poi viene imbrigliato. Stampa. Televisione. Radio. Web. Avanti il prossimo. Anche il prossimo sarà sicuramente simbolo di libertà all’inizio e poi… piano piano… aggiustamento dopo aggiustamento… aggiornamento dopo aggiornamento…
Ma non si può neppure riunciare ad ogni medium per questo. Allora che fare? Come direbbero gli economisti, bisogna sempre “diversificare gli investimenti”. Noi ad esmpio abbiamo: Facebook, Twitter, Telegram, WordPress (dove ci stai leggendo adesso) in rete. Ma non solo. Abbiamo incontri di persona, un giornale e ogni anno facciamo nascere veicoli di trasmissione ideologica nuovi e morirne di vecchi che non sembrano funzionare.
Il punto è: non puntate mai tutto su un veicolo solo. Anche se sembra fantasico come internet. Perché internet non è di vostra proprietà. E il padrone può sempre decidere di chiudervi la bocca se gli conviene. Perché gli conviene? Difficile dirlo. Le scuse sono sempre la “tua sicurezza” o le “norme morali”, ma ogni caso in realtà è differente. In questo caso probabilmente non piaceva l’idea che ci fossero persone indipendenti che potesso vivere di spettacolo senza un vero e proprio padrone diretto. La concorrenza alla televisione, o anche solo ai grandi network di entertainment come Infinity o Netflix. Difficile dirlo.
In ogni caso, come prevedibile, la libertà è finita anche su questo medium. Anzi, peggio: ogni giorno finisce un po’ di più.
Teniamoci fluidi, non facciamoci acchiappare.

Guido G. Gattai

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