Secondo post per capire meglio cos’è il Movimento Hyronista (per chi avesse perso il primo può clickare qui). Questo breve e frizzante pezzettino è tratto dall’edizione del gioco da tavolo “La ricerca della Saggezza”, da noi pubblicato un paio d’anni or sono. Siccome è simpatico abbiamo pensato di pubblicarlo come post a sé stante sul web per la libera curiosità di chiunque ne sia curioso 🙂
“In un buffo mondo ormai distante dalla normalità quanto un coniglio da un cocomero, ecco che appare la figura del nuovo pensator fiammante: l’hyronista. Simpatico virgulto del filosofar selvaggio, relativista, sfavillante, multiforme eppure saggio. Rinascimentale ed improbabile, indagatore tartufesco dell’impossbile e confrontator surfante di sogni e piani logici, l’hyronista non teme di sfigurare perché il risultato è più importante della figura, e perché di figure in ogni caso ne ha mille, centomila ed un milione.
L’hyronista non ha paura che dell’ignoranza, della passività, del non rifletter sui temi e sui problemi. È l’evoluzione della razza umana, per adesso non seguito ma ogni giorno più avvicinato. La tristezza diviene gioia, il rumore musica, lo sporco fiori e gli errori nuove idee in mano a chi sa usare l’ironia come concime invece che come pioggia acida, come collante invece che come esplosivo, come strumento per insegnarsi reciprocamente progressi umani e non come strumento di reciproca accusa e regressione, come strumento gioiosame infantile e non pietosamente puerile.
Il pensatore hyronista, però, è più colto e non di meno, altrimenti è un semplice frescone, un ciarlatano, mentre l’hyronista è uno che da ha fare, non ha tempo da perdere ad essere normale o subnormale, ha da salvare il mondo e da creare una normalità normale prima che l’anormalità divenga così anormale da trasformare il surreale in incubo. Poverino. Lui che era nato per salvare e per proteggere con orsacchiottoso abbraccio le menti degli uomini… Che finaccia!
Chi è un hyronista? Non lo so. Io no. Mi dissocio. Ogni buon hyronista dovrebbe farlo. Ed in effetti ognuno di noi, proprio e propriamente, lo fa: uniti si vince, ma divisi si pensa meglio. Quindi non bisogna dimenticare di fare nessuno dei due.
Buona ricerca.
E sempre in alto hy cuori!”
articolo molto simpatico l’ideale del movimento è bello.
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Mi incuriosite…
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onorati 🙂
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