L’accademia SOFOS (Scuola di Organizzazione Festival ed Occasioni Sociali), fondata nel 2007 ha due convenzioni. La prima, da sempre, è quella con l’Università di Firenze, che ci permette di erogare 6 CFU a seguito di 300 ore di impegno nei 2 livelli universitari, e la seconda, stabilita nel 2013 con cinque scuole superiori di Firenze, permette di contare come ore di alternanza scuola-lavoro le 200 ore dei 3 livelli dell’accademia SOFOS rivolti ai ragazzi dai 16 ai 19 anni. Queste convenzioni ci hanno fruttato molti rapporti e la possibilità di vedere come funzionasse quest’idea dell’alternanza scuola-lavoro dal dentro. Purtroppo, tra alti e bassi, è andata bene, ma non molto bene.
Nelle scuole infatti non abbiamo trovato solo amici ma anche nemici e, visto che da parte nostra non abbiamo fatto niente per inimicarci nessuno, abbiamo iniziato ad indagare per capire per quale strana ragione a qualcuno venisse in mente di combattere un progetto finalizzato all’approfondimento della filosofia. Perché, diciamocelo, è davvero strano. Un progetto che non invade le ore di scuola mattutine, che segue gli studenti per 3 anni dandogli una formazione ad personam (ogni studente sceglie il suo percoso, non ci sono due percorsi uguali, niente standardizzazioni), ripetizioni gratis per tre anni, un diploma spendibile nel mondo del lavoro ed assistenza dopo la maturità sulla scelta della facoltà e sulla preparazione ai test d’ingresso. Non dovrebbero essere favorevoli più a questo che a mostruosità come l’alternanza in multinazionali alienanti? Non sarebbe scontato che sia meglio imparare ad organizzare eventi e studiare di più e meglio piuttosto che fare ore di fotocopie o – peggio – progetti che levano ore di lavoro pagato ai tanti, troppi disoccupati o sottoccupati di cui tristemente trabocca il nostro paese. Se il mondo fosse giusto, le scuole amerebbero il SOFOS e fuggirebbero da questi orrori. Ma il mondo, si sa, non sempre è giusto.
Ci sono questi elementi che non avevamo valutato:
1 – per molti insegnanti insegnare è secondario, la cosa che più gli interessa è dimostrare il proprio potere. Si criticano tanto le forze dell’ordine per la loro mania del controllo ma la realtà è che in Italia la mania del controllo la hanno in tantissimi, forse la maggioranza, e in ogni ambito. Come si suol dire: “dai a un italiano una paletta per dirigere il traffico ed avrai un dittatore”. Quindi ci siamo ritrovati contro tutti coloro che non avevano proposto il nostro progetto, che si sono scagliati contro di noi semplicemente per far vincere i LORO progetti. In maniera del tutto indipendente dal valore della proposta.
2 – 200 ore di uno studente, per un’azienda valgono circa 2.500 €. Ovviamente un’azienda è molto disponibile a dare 500€ (mettiamo conto) per avere un valore di 2.500€ in cambio come… diaciamo… moto di gratitudine. Molti dei responsabili dell’alternanza non venivano pagati per le ore di lavoro in più e, si sa, lo stipendio base degli insegnanti purtroppo non è principesco. Ora: noi ovviamente non possiamo pagare, perché a noi gli studenti non rendono niente, anzi – in 3 anni – ci costano circa 4.000 € l’uno (tra l’affitto dei locali, l’acquisto dei materiali e le ore di formazione che nessuno ci paga). Chiaramente non possiamo fare nomi per ragioni legali, ma è ovvio che un insegnante mal pagato o è un eroe, o sceglie di “vendere” lo studente a chi lo paga sottobanco piuttosto che darlo ad un’istituzione che lo forma ma che non paga un centesimo né alla scuola né al responsabile scuola-lavoro. E – di più – questi “contributi di scambio” sono perfettamente legali: basta fare generose donazioni di materiali o anche direttamente in denaro e, beh… la correlazione col fatto di aver ricevuto in cambio un certo numero di studenti è indimostrabile, no?
Per queste due ragioni ci siamo trovati davanti nemici agguerritissimi, che non si sono vergognati di mentire ai ragazzi sulle leggi in vigore, spaventarli, diffamarci con menzogne palesi su cose che non avevamo mai né fatto né potuto fare e poi, quando le menzogne venivano scoperte, questi personaggi facevano spallucce senza neppure negare: il potere tanto lo hanno loro, e chi ha il coltello dalla parte del manico, in Italia, se ne infischia bellamente di verità e giustizia. Figuriamoci poi della formazione dei giovani. Che sarebbero il nostro futuro ma, vabbè!, tanto a noi umani distruggere il nostro futuro pur di far quel che ci pare nel presente ci è sempre piaciuto molto più del contrario.
Per questa ragione era importante scrivere questo articolo: noi non siamo stati tra critici a priori dell’alternanza scuola-lavoro. Ma per come viene gestita, ben venga la sua abolizione. Che purtroppo non sarà completa, se anche ci sarà. Al massimo ridurranno il numero di ore, al massimo inizieranno a contare le ore delle gite o dei dopo-scuola. Più di tanto non si può fare, perché è un comando dell’Unione Europea. Però è un gran bene che venga ridotta ai minimi termini. E, lo sapete?, è anche un gran peccato. Poteva essere un’occasione fantastica per insegnare ai ragazzi a farsi le ossa nel mondo reale. Ma hanno rovinato tutto per sete di potere e di denaro. Niente di nuovo sotto il sole.
Noi? Noi andremo avanti. Con quel poco di convenzioni che ancora vengono rispettate grazie ai pochi eroi che ancora sostengono i progetti di valore, e per il resto in forma volontaria: gli studenti continuano a venire da noi come potrebbero andare a tennis o al club degli scacchi, nessuno può fermarli nel loro tempo libero dal fare una cosa che gli piace e li appassiona.
Però, parlando a cuore aperto e con affetto a tutti, sia amici che amici che non ricambiano la nostra amicizia, che gran peccato che sia finita così. Avevamo il dovere di dare di meglio ai nostri ragazzi. E se il nostro paese affonda chiediamoci ogni giorno, guardandoci allo specchio, se non sia anche un po’ colpa nostra. Cosa abbiamo fatto: abbiamo agito bene? Secondo verità e giustizia? E, se non lo abbiamo fatto, ammettiamolo candidamente e – per quanto possibile – cerchiamo di rimediare.
Buona vita a tutti.