Finisce quindi anche il FilosoFestival 2018, tredicesimo appuntamento del festival nato nel 2006 ad opera degli studenti del dipartimento di filosofia di Firenze. Ma come è andato? Invece di rare una singola recensione abbiamo deciso di fare un articolo che vi permetta di rivivere l’esperienza per quanto possibile: in questo articolo trovate infatti il trailer del festival (in apertura) e il servizio realizzato da ToscanaTV (in chiusura). Poi abbiamo chiesto agli studenti del progetto SOFOS, che lo hanno seguito per intero di rare qualche riga di racconto per ogni vento quindi… voce ai ragazzi!
PRIMO GIORNO
Mattia BECONI tratta la filosofia di EPICURO
Direttamente dalla Germania ad aprire il Filosofestival di quest’anno è stato Mattia Beconi, il quale, nonostante la salute cagionevole, ha tenuto un’interessantissima conferenza su Epicuro. D’altronde uno dei requisiti per essere chiamati al festival è essere indistruttibili. Partendo da un quadro complessivo delle ideologie del tempo ha dunque fatto un focus sulla scuola epicurea dedicandosi in seguito ai punti cardine del pensiero epicureo: dai concetti di spazio e vuoto è passato agli atomi, i quali generano il mutamento e movimento di tutte le cose, poi alle sensazioni, a definire cosa determinasse il piacere ed in fine alla felicità. Insomma, assolutamente da non perdere.
Morgana Ciompi
Eugenio BIANCO tratta il pensiero di IPAZIA DI ALESSANDRIA
Il primo giorno del FilosoFestival ho assistito alla conferenza di Eugenio Bianco, che parlava di una filosofa sconosciuta nelle scuole, Ipazia (355-370 a.C.), la quale era nata in una famiglia poco conosciuta, dal padre filosofo, che successivamente superò negli studi. Era una sostenitrice del senso critico di Socrate e della ricerca continua della verità. Voleva divulgare il suo sapere e rendere pubblica la sua conoscenza non per andare contro la Chiesa ma per trasmetterla agli analfabeti. Ho apprezzato tutta la conferenza, dall’inizio alla fine, perché affrontava un discorso che viene messo da parte nelle scuole. Una donna, che ai giorni nostri possiamo definire rivoluzionaria per i suoi tempi, che non aveva paura di far sentire la sua voce.
Leila Ebrahimzadeh
SECONDO GIORNO
Stefano RICCESI parla della storia di GIORDANO BRUNO
Stefano Riccesi, presentando Giordano Bruno come filosofo antico ma attuale, è riuscito a proiettare il suo pensiero nella visione moderna del mondo. Ne ha descritto il pensiero e ha presentato la sua idea che il mondo va avanti grazie ad un’intelligenza interna per cui la natura sa. Secondo Bruno infatti c’è vita un tutto,animato e inanimato,ogni cosa è parte dell’animazione dell’universo.
Ogni cosa è unica e la forma che assume ne restituisce il valore. L’unicità delle cose non è altro che lo specchio di un infinito che propriamente non ha forma ed è inafferrabile poiché senza limiti.
Giada Braschi
Giancarlo GARFAGNINI ci porta alla scoperta di TOMMASO D’AQUINO
La seconda conferenza della giornata dedicata ai ragazzi delle classi quarte, è stata tenuta dal professor Giancarlo Garfagnini, docente di storia della filosofia medievale, che ha svolto una lezione su Tommaso D’Aquino, frate domenicano ed esponente della scolastica, passato alla storia come San Tommaso. Il professor G. Garfagnini è riuscito a mettere in luce alcuni aspetti di questa importante figura, dando ai ragazzi nozioni diverse da quelle che vengono acquisite in classe, rendendo questo personaggio molto affascinante, contestualizzando la sua figura, Garfagnini è riuscito a spiegare in modo chiaro il pensiero di Tommaso D’Aquino, riuscendo ad intrattenere la platea, molto interessata all’evento.
Fatima Diouf
TERZO GIORNO
Antonino MOSCATO analizza KARL MARX
Marx nasce in Germania durante la rivoluzione industriale nella quale il proletariato si trovava sotto il comando sei grandi signori. Fu un critico della filosofia critica che si sviluppava e criticava le ideologie degli altri giovani ribelli. Marx affermava che da quando l’uomo è diventato creatore della propria vita non abbiamo più un contatto sano con la natura e per questo motivo vuole un riavvicinamento con quest’ultima e un sistema nel quale, all’interno di un latifondo, gli operai possiedono il frutto del loro lavoro e i mezzi di produzione.
Sara Mattioli
Luigi LOMBARDI VALLAURI: UN ALTRO MONDO È POSSIBILE
Luigi Lombardi Vallauri torna nuovamente al Filosofestival di Firenze, ormai ospite ricorrente e amato dagli studenti, che, nonostante l’etá, riesce sempre a coinvolgere con argomenti piú che attuali. Quest’anno, con la conferenza “un altro mondo é possibile” é stato uno degli ospiti piú interessanti, sia per noi addetti ai lavori, che comunque lo incontriamo spesso, sia per gli studenti che hanno partecipato all’evento, che non si sono risparmiati con domande ed interventi.
Vittoria Nannelli
QUARTO GIORNO
Sergio VITALE: lezione magistrale su Sigmund FREUD
Assai coinvolgente e ricca di particolari è stata la conferenza su Sigmund Freud tenuta dal professore Sergio Vitale, il quale ha saputo andare oltre alle nozioni prettamente scolastiche. Mi ha colpita molto la descrizione dettagliata della baita, in cui lavorava il padre della psicoanalisi, suddivisa nella sala d’aspetto, in quella di consultazione e nello studio. Ma soprattutto ho trovato molto interessante la descrizione del rapporto tra l’analista e l’analizzando, basato sull’ascolto “fluttuante” – così definito dal relatore – di storie sconnesse e frammentarie.
Bianca Stramaccia
Ubaldo FADINI: lezione magistrale sulla SCUOLA DI FRANCOFORTE
Nell’ultima conferenza del FilosoFestival 2018, il Professor Ubaldo Fadini ha tenuto una illuminante lezione su una scuola di pensiero non molto analizzata a livello accademico: La Scuola di Francoforte. Quest’ultima si pone come movimento sociale-filosofico neo-marxista ed emerse intorno agli anni 20 del ‘900 nella città tedesca di Francoforte. Il relatore attraverso una ampio ed interessantissimo discorso sulla ragione strumentale e sulla sua infondatezza, è riuscito a rendere comprensibile un così complesso pensiero filosofico.
Lorenzo Corti Peruzzi
Ma non ci sono stati solo gli eventi aperti al pubblico, andiamo con i ragazzi del profetto SOFOS alla scoperta anche di due dei quattro eventi disponibili solo per i 30 ragazzi del progetto:
CLINICS
Simone SCOSCINI sulla concezione del tempo in GUY DEBORD
Ho trovato interessantissima la clinic presentata da Simone, in quanto tratta un argomento a me caro e di indubbio fascino da quando l’umanità ne ha memoria. Debord parla del modo in cui le prime e primitive società agricole percepivano e rappresentavano il tempo, ovvero un ciclo basato sull’alternarsi delle stagioni, un tempo dell’eterno ritorno, irreversibile e inarrestabile. Il tempo irreversibile è la storia, è un tempo che ha una direzione, un senso cronologico e in questo caso l’avvento delle religioni monoteiste aiuta a diffondere, nel medioevo e nel Mediterraneo in particolare, una rappresentazione del tempo, appunto, cronologica e non più ciclica, perché diretta verso una tappa finale come l’arrivo del Messia, l’Apocalisse, il Paradiso etc. etc.
Debord afferma che mentre per la società contemporanea la rappresentazione del tempo irreversibile non è più quello dell’attesa dell’Apocalisse o del Messia, ma è una storia guidata dalle leggi ed esigenze dell’economia e della finanza, parallelamente agli sviluppi della tecnica (in cui la vita umana viene subordinata alle richieste della produzione), l’Uomo nella società diventa un’ “appendice” rispetto alle necessità del mercato, che sono ciò che segna il reale andamento della storia o “tempo irreversibile”.
Roberto Orlandini
Giovanni BURZIO sul concetto di “camminare” in EMERSON e THOREAU
Durante l’edizione del Filosofestival 2018 ho assistito alla conferenza di Giovanni Burzio, riservata esclusivamente a noi tirocinanti liceali del SOFOS.
Ci ha parlato del trascendentalismo Americano durante l’epoca dell’800, in particolare di due filosofi: Ralph Waldo Emerson e il suo apprendista, Henry David Thoreau. Abbiamo appreso come questi due filosofi analizzano il rapporto dell’uomo con la natura, del recupero della conoscenza e di questo rapporto attraverso l’esperienza diretta (come camminare). Tutto ciò per poter tornare nella società con una miglior conoscenza di se stessi e quelli che sono i propri doveri e convinzioni profonde, ben diversi da quelle imposte dalla società civile e dalla sue fredde istituzioni.
Alice Ceccatelli
Ed ecco il servizio di Fabrizio Borghini per ToscanaTV, buona visione!