Guido Chelazzi – L’impronta originaria. Storia naturale della colpa ecologica – Einaudi, 2012
C’è un’idea, apparentemente molto diffusa, secondo la quale prima della rivoluzione industriale l’uomo viveva sostanzialmente in armonia con la natura: questo accadeva principalmente fuori dall’Occidente, ma anche al suo interno era presente un rapporto millenario di armonia ed equilibrio che, se non era perfetto, era almeno assai prossimo alla perfezione. Questa idea, sostanzialmente preconcetta, è entrata irreversibilmente in crisi grazie d una ricchissima mole di studi palinologici, paleobotanici, archeologici e paleoantropologici: la ricostruzione delle dimensioni ecologiche dell’uomo mostra che nel suo sviluppo culturale e demografico, l’uomo è stato non soltanto altamente invasivo dal punto di vista propriamente ecologico, ma ha trasformato in profondità moltissimi aspetti della natura, anche quelli più insospettabili.
Questo volume, scritto dal docente di ecologia dell’Università di Firenze, mostra elegantemente una ricchissima mole di dati, dispiegandoli in una sorta di vero e proprio processo all’uomo. Nel complesso il volume riesce ad unire una scrittura efficace e duttile ad una serie impressionante di correlazioni uomo-ambiente: alcune di queste sono quasi insospettabili, come ad esempio la capacità umana di influire a lungo termine sul regime delle piogge e dei venti attraverso la gestione della fauna e della flora, oppure come le vicende dei primi uomini giunti a contatto con la cosiddetta Megafauna Austronesiana.
Tutto il libro è sostenuto da un approccio quantitativo utilissimo a dare la misura esatta dei fenomeni in corso ed abbraccia un arco che comincia dalla parte finale del Cenozoico, l’ultima delle grandi ere geologiche, percorre parte del Pliocene (da 5,3 a 2,6 milioni di anni fa) e tutto il Pleistocene (da 2,6 milioni di anni fa fino a 12.000 anni fa) arrivando all’Olocene, cioè virtualmente fino ad oggi.
I meriti del libro sono moltissimi, dal permettere una visione unitaria di fenomeni considerati comunemente del tutto slegati, fino alla possibilità di capire come interagiscono tra loro aree differenti della ricerca scientifica. L’unico possibile difetto è rappresentato dal prezzo, di 23 euro, che forse renderà questo volume meno diffuso di quel che meriterebbe.
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