Nuova edizione per una raccolta di lettere, interventi e dialoghi di Don Lorenzo Milani sul tema della scuola. Per chi conosca già le espressioni più compiute del pensiero milaniano – la Lettera ad una professoressa e la Lettera ai giudici – questo volumetto, già edito nel 2005 ed adesso arricchito, presenta delle aggiunte notevoli ed interessanti: sopratutto il primo dei due dialoghi, tratto da una conferenza tenuta da Don Milani su invito dell’assessore alla pubblica amministrazione di Firenze Fioretta Mazzei.
Registrata nel gennaio 1962 e tenuta di fronte ad alcuni Direttori didattici nel Salone del Duecento, la conferenza offre uno spaccato divertentissimo di un Don Milani dialogante, polemico, tutto teso a favore di “una scuola non selettiva ma esigente, impegnata, severa, non permissiva, con una forte carica culturale”, come la definisce sinteticamente Michele Gesualdi nell’Introduzione. Il mezzo con il quale organizzare una scuola del genere è la lotta di classe, né più né meno. Su questo punto le testimonianze sono molte e concordi sulla radicalità delle idee di Don Milani, il cui classismo è sempre stato esplicito (“Senti ragazzo, la tua classe sociale, gli oppressi, gli infelici di tutto il mondo, dall’Algeria, al Congo a Barbiana, al Monte Giovi, nell’officina, nei campi, soffrono di questa data sofferenza che tu hai. Dedica tutta la tua vita a fare sortire questa classe da questa situazione”). Ma dev’essere ricordato sempre che il classismo di don Milani era un classismo di cultura.
Ci sono poi le riproduzioni del Giornale Scuola. Periodico di lotta contro l’analfabetismo: ideato da Aldo Capitini e don Milani nel 1960, e destinato a contadini ed operai umbri, il giornale suscitò consensi, ma ebbe breve vita. Interessante è anche la corrispondenza tra i ragazzi di Barbiana e la scolaresca di un altro grande insegnante, Mario Lodi, che era vicino all’esperienza milaniana. La scuola del maestro Lodi scrisse due lettere ai ragazzi di Barbiana: nella prima si chiedeva il senso della scuola di Barbiana, mentre la seconda era sul significato della parola “borghese”. Di questa seconda domanda resta un abbozzo di risposta di quattro pagine, mentre la risposta alla prima domanda è stata pubblicata nelle Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana.
Molto significativa è anche la seconda conferenza contenuta nel libro, tenuta da don Milani ai genitori di Calenzano nel 1963. Ed è forse nelle due conferenze che si trova il don Milani più autenticamente ruvido ed acuminato, non disposto a compromessi disonorevoli. In coda al libro troviamo per trenta pagine una ricca galleria di fotografie del periodo di Barbiana, mentre a chiudere il volume uno degli ultimissimi scritti di Michele Gesualdi prima di morire, compilato in occasione di un seminario all’Università di Bologna dedicato ai cinquant’anni dalla pubblicazione di Lettera ad una professoressa.
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