SIAMO TUTTI EGOISTI? NO, ASSOLUTAMENTE NO!

In fondo, siamo tutti egoisti! Questo è un vecchio giochetto inventato dalla filosofia tedesca che non ha alcun senso logico ma molto impatto emotivo su chi lo ascolta. Il giochetto di prestigio funziona, in realtà con ogni teoria che postuli una forma di “tutto il mondo è X”. Se io dico, ad esempio, che tutto il mondo è rosso, posso sostenere che tutti gli altri colori in natura siano tonalità di rosso. Se, come dice Freud, voglio pensare che tutto derivi solo dal sesso, mi basta vedere il sesso in tutto. Se, come dicono i marxisti, voglio vedere il capitalismo in tutto, mi basterà chiamare ogni sistema economico e sociale “particolare tipo di capitalismo”. Allo stesso modo, dentro di noi, ci sono molte tendenze, non certo una sola, ma si può facilmente dire che ce n’è una sola se pensiamo che le altre siano solo “versioni” di quell’unica.
In realtà dentro di no, a mio parere, ci sono 8 posizioni, 2 direzioni e molte circostanze. Vediamo quali.

Le 6 posizioni sono:

SOLIPSISTA: colui che non capisce che esiste altro da sé. Esempio: gli autistici completi.
EGOTISTA: colui che capisce che esistono gli altri ma non capisce che hanno una emotività esattamente come lui. Esempio: gli adolescenti consumisti.
EGOISTA: colui che capisce che gli altri esistono e che funzionano esattamente come lui, ma preferisce fare sempre e solo ciò che conviene a lui. Esempio: gli adulti consumisti.
ALTRUISTA: colui che sposta il proprio egoismo su di un altro individuo facendo quindi non ciò che torna comodo a lui ma ciò che torna comodo a un altro. Se volgiamo possiamo dividere gli altruisti in “suisti” (coloro che spostano il loro egoismo su di un’altra singola persona, es: genitori, innamorati) e “umesisti” (coloro che spostano il loro egoismo su di un gruppo a cui non appartengono, es: italiani che adorano altri popoli più del proprio).
EMEISTA: colui che predilige non ciò che fa comodo a lui ma ciò che fa comodo al suo gruppo di appartenenza, si comporta come una cellula di un piccolo organismo. Esempio: ebrei, francesi.
UMANISTA: colui che predilige non ciò che fa comodo a lui o al suo gruppo ma ciò che fa comodo alla sua intera stirpe, alla sua specie, ovvero l’umanità. Esempio: intellettuali, appunto, del periodo umanista.
OLISTA: colui che predilige non ciò che fa comodo a lui, né al suo gruppo o alla sua intera stirpe, ma ciò che fa comodo all’intero sistema interconnesso in cui si trova, quindi l’insieme degli esseri viventi. Esempio: vegani.
MISTICO: colui che crede di sapere quale sia il bisogno o volere dell’intero universo e di agire in osservanza a ciò. Esempio: filosofi mistici, sciamani ecc.

Oltre alle posizioni, ci sono anche due direzioni: verso di me e verso gli altri. Ad esempio, io sono solitamente umanista od olista quando si parla delle mie azioni verso l’esterno ma del tutto egoista quando si tratta delle mie azioni verso di me. Sono disposto a non mangiare carne perché questo non fa bene né agli animali né alla sopravvivenza della specie umana ma sbranerei il più tenero dei cuccioli se entrasse in gioco la mia sopravvivenza. La donna che stavo per sposare, invece, era molto egoista verso l’esterno ma emeista verso sé stessa e talvolta addirittura umeista. Lavorava in multinazionali assassine fregandone completamente delle conseguenze sulla razza umana, sugli animali e su qualsiasi cosa non fosse il suo portafogli, ma appena si trovava in gruppo non aveva remore a farsi del male anche seriamente pur di compiacerlo come ubriacarsi pesantemente pur sapendo che, beh, bere non fa molto bene. E neppure le piaceva.

Per quanto riguarda le circostanze, poi, l’elenco è infinito: ci sono persone che acquisiscono determinati atteggiamenti con determinate persone, in determinati momenti dell’anno a causa del clima o della postura mentale che una stagione ci evoca, siamo variabili in base al gruppo che frequentiamo, in base a quanti spettatori abbiamo nel momento in cui compiamo un’azione e spesso anche in base all’ultimo film che abbiamo visto o libro che abbiamo letto.

Una vecchia frase diceva: in noi ci sono un lupo bianco e uno nero, non vince il più forte, nessuno dei due è più forte, vince quello a cui diamo da mangiare di più. Ecco, io credo che non ci siano un lupo bianco ed uno nero in noi, ma infiniti animali di tanti tipi diversi, e che la nostra scelta su quali nutrire è fondamentale. Certo. Nessuno può scomparire. Come diceva Terenzio “homo sum, humani nihil a me alienum puto“, quindi ognuno di noi, ovviamente è anche egoista. Ma anche tutto il resto. E sta a noi decidere cosa far prevalere. Un po’ dipende dagli eventi, un po’ dalle persone che ci troviamo in torno, ma anche molto da noi. E, sopratutto, anche se la scelta non è tutta nelle nostre mani, ci conviene fingere che lo sia, perché la parte nelle nostre mani è l’unica su cui possiamo agire.
Conviene quindi giocarsela al meglio, invece di cadere in semplificazioni stupide da filosofi tedeschi. E – a proposito! – quasi dimenticavo: quando vi parlano di “sano egoismo”, spiegategli dettagliamene cosa sono i neuroni specchio (se non lo sapete leggete questo articolo). Spiegategli che l’egoismo (ovvero la prevalenza tossica delle istanze egoiche) è in assoluto il male più tossico per la mente umana che conosciamo. Sano? Per niente! E tanto meno inevitabile.

Guido G. Gattai

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