CONSUMISMO VS SCIENTISMO

Ci troviamo in un momento storicamente molto importante: lo scontro di due sistemi sociali. E vedremo chi vincerà, sulla nostra pelle. Cerchiamo di capire questa situazione così nuova e così coinvolgente.

CHE COSA È UN SISTEMA SOCIALE?

Un sistema sociale non è altro che un’ideologia che ha preso piede, vincendo sulle altre. Un’ideologia è un insieme di idee concatenate da una struttura logica. Quando un’ideologia diventa molto forte, si trasforma in sistema sociale. Prima di diventare sistema, ogni struttura sociale è stata un’ideologia: il comunismo (Marx), il capitalismo (Smith) eccetera. Non tutte le ideologie, però, hanno un “padre dichiarato”. Ad esempio, il consumismo è stato spiegato da Bauman ma Bauman non lo ha certo auspicato. Lo stesso accade oggi per il nuovo sistema che si sta affacciando alla ribalta: lo scientismo. Consumismo e scientismo hanno in comune il fatto di essere sistemi “derivazionali” ovvero nati dalle conseguenze delle azioni dell’intera società semplicemente perché nessuno ha cambiato rotta, proprio come un legno abbandonato in mare arriva a terra in un punto specifico non per decisione ma per la sua naturale deriva (per questo possiamo dire che la nascita di consumismo e scientismo è “derivazionale”).

QUANDO UN SISTEMA SOCIALE “VINCE” SU DI UN ALTRO?

Un’ideologia vince sulle altre e quindi diventa sistema sociale quando in una determinata conformazione antropica (un popolo, una nazione, una tribù ecc.) la maggior parte degli individui dedica la maggior parte del suo tempo a quella ideologia. Il volontarismo (l’idea di dare gratuitamente tutte le proprie forze finché si può nella fiducia che quando non ne avremo più altri faranno lo stesso per noi), ad esempio, ideologia fortissima, non è mai riuscito a vincere su avversari come capitalismo o consumismo perché i suoi sostenitori sono sempre stati molti in assoluto ma pochi proporzionalmente all’interezza della società ed è quasi sempre stato praticato (anche da chi lo sosteneva) in ritagli di tempo, dedicando la maggior parte della propria vita, appunto, al capitalismo o al consumismo. Se la maggior parte degli individui avesse dedicato la maggior parte del proprio tempo al volontarismo, oggi lo studieremmo come sistema sociale. Ma così non è, per cui rimane una semplice ideologia. Come – d’altronde – anche l’hyronismo.

DA DOVE VIENE LO SCONTRO

Le élites sono più o meno sempre esistite, quello che cambia (e radicalmente!) lo scenario, sono i mezzi che queste élites utilizzano. Improvvisamente (in una ventina di anni), nel mondo, è nata una specie di strumenti di forza mai vista: gli strumenti dell’informatica. Ora, l’élite di potere ha tutta la possibilità e la convenienza nella riduzione del genere umano (tra poco vedremo perché), e – come sappiamo – molto spesso chi ha un vantaggio in X, un grosso danno in assenza di X e può fare X, fa X. L’élite, armata di questi nuovissimi mezzi, sa che ci sono solo tre vie per il futuro dell’umanità: (1) l’estinzione, se il consumismo non viene fermato, (2) l’inversione di tendenza verso un primitivismo che riduce i consumi ma anche il controllo dei pochi sui molti, oppure (3) una drastica riduzione dell’umanità di modo da avere pochi individui completamente sotto controllo dei pochissimi che hanno in mano il potere informatico e lo esercitano tramite robotica, esercito e struttura opedialera-farmaceutica. 3 è X. A chi ha in mano le leve del nuovo potere conviene, è per loro molto pericoloso non farlo, hanno gli strumenti per farlo. Quindi è estremamamente credibile sostenere che procedano ad una demolizione programmata della maggior parte dell’umanità, molto più credibie che sostenere che non lo facciano.

CONSUMISMO: IL CAMPIONE IN CARICA

Non ripeterò cos’è il consumismo perché l’ho già spiegato ampiamente [QUI], e anche perché abbiamo tutti vissuto al suo interno per quasi un secolo, quindi – anche se solo intuitivamente – tutti sappiamo bene cos’è: dedicare la maggior parte del proprio tempo alla produzione e all’utilizzo di beni e servizi di consumo. Il consumismo nasceva dalla disconnessione tra oro e denaro. Nel momento in cui il denaro poteva essere infinito, anche il consumo poteva esserlo. La sua arma principale era l’obsolescenza programmata, psicologica e materiale, che rendeva i beni e i servizi completamente opposti a quelli comunisti o capitalisti – che erano essenziali e solventi – facendoli diventare inessenziali ed insolventi. Ovvero: i beni e i servizi dei sistemi materialisti erano creati ed erogati solo là dove si trovava un reale un bisogno e “risolvevano” il bisogno, mentre i beni e i servizi consumisti venivano creati ed erogati per rispondere a voglie ed erano pensati per non “risolvere” il bisogno, ma rimandarne continuamente la soluzione. Essendo creazione derivazionale dei sistemi materialisti, il consumismo manteneva parti della loro struttura di base: esistevano, comunque, beni e servizi essenziali e solventi anche nel consumismo (vendita di pane, agricoltura diretta ecc.) anche se venivano visti come l’ultimo gradino della scala sociale e disprezzati dagli individui consumisti.

SCIENTISMO: LO SFIDANTE

Lo scientismo è la pura e semplice idea che vi sia un sapere specifico che può risolvere tutto. Si tratta della trasformazione della scienza in una chiesa e, in questa trasformazione, ovviamente, la scienza muore. La scienza, strumentalizzata dai sistemi materialistici, liberata e relativizzata (od ignorata) dal consumismo, viene definitivamente uccisa e sovrascritta dal sistema ideologico scientista. Quando Burioni, portavoce del nuovo sistema sociale, dice che “la scienza non è democratica” ha ragione: quella di cui lui è araldo, infatti, non è democratica. Quello che omette di dire è che quello che lui chiama scienza non ha niente a che vedere con quello che abbiamo chiamato scienza nelle università, nelle biblioteche e nei laboratori di ricerca dai tempi degli antichi greci ad oggi. Il “nuovo scienziato” è tutto tranne che uno scienziato, è chiamato ad essere piuttosto un nuovo sacerdote del nuovo potere. Senza laurea in medicina non si ha diritto di parlare, ma se siete laureato in medicina, ricercatore, nobel e plurionorato non avete comunque alcun diritto ad esprimere la vostra opinione o a divulgare le vostre ricerche, avete soltanto il dovere di usare i vostri titoli per difendere quello che il nuovo regime vuole che diciate.

IL NUOVO CENTRO DEL POTERE

Il “password power” è il nuovo potere che si sostituisce al “guarantee power” del consumismo. Nel consumismo, infatti, aveva potere colui di cui ci fidavamo e a cui ci affidavamo per dar valore al denaro, questo “potere di garanza” lo avevano soprattutto, ancor più de “i ricchi” o “le banche” le agenzie di rating. Era un potere molto precario: bastava che un piccolo gruppo si mettesse a stampare ed accettare il proprio denaro e il potere di garanza perdeva terreno. Ma non è successo, fortunatamente per chi lo deteneva e per chiunque traesse vantaggi da quello status quo (cioè quasi tutti, ad esser sinceri). Oggi il potere è relativamente più materiale: chi ha in mano i media informatici ha – oggettivamente – il potere forte di disconnetterci alla rete sociale, oppure ridurre la nostra visibilità con logaritmi leggeri di downgrade per cui tu resti visibile sui grandi social, ma molto meno, compari di meno nelle maschere di ricerca, se pubblichi un contenuto compare solo a pochissimi intimi eccetera.

SOMIGLIANZE E DIFFERENZE TRA I CONTENDENTI

In realtà questi due sistemi hanno ben poco in comune, se non il fatto che sono due sistemi sociali nati per forza derivazionale, e che quindi non hanno un “modo corretto per essere fatti”: mentre ci poteva essere un comunismo o un capitalismo “buono o cattivo”, questi sono invece due tipi di degenerazione pura, del tutto fuori controllo. L’unico modo “buono” di fare il consumismo era farlo poco, l’unico modo “buono” di fare lo scientismo è non farlo affatto.

Se il consumismo voleva molti esseri umani brulicanti e consumanti, lo scientismo – molto semplicemente – non ha bisogno che di pochi individui, il suo primo obiettivo è – quindi – la riduzione massiva della popolazione terrestre. Molti consumatori davano forza al consumismo, mentre controllare attraverso il nuovo apparato scientista un individuo è molto costoso in termini di materie prime e lavoro macchina. Ci vogliono iniezioni chimiche e dispositivi elettronici. Lo scientismo offre una modalità di controllo molto più perfetta del consumismo, ma molto più dispendiosa. Se volevo staccarmi dal consumismo potevo fermarmi a meditare e – per il consumismo – sparivo temporaneamente dai radar. Non è così facile sfuggire allo scientismo, che determina cosa ti scorre nelle vene, ha accesso al tuo cellulare, poi lo avrà al tuo braccialetto elettronico e forse un giorno anche a qualche microchip inserito nel tuo corpo tramite iniezione (come suggerisce già da tempo Gates) oppure un computer inserito nel cervello (il più recente progetto Neuralink di Musk).
Da un lato il consumismo ci vuole vivi, infelici e consumanti, dall’altra lo scientismo vuole la maggior parte di noi morta per far spazio ad un piccolo paradiso scientista per pochi eletti, che – da come si profila – ha davvero molto poco l’aspetto di un paradiso, ma piuttosto di una nera distopia.

Il pericolo all’orizzonte, nel seguire l’ideologia scientista, è chiarissimo per i poveri ma anche abbastanza chiaro per i ricchi: quando gli umani saranno pochi e controllati da un sistema di macchine, quanto tempo ci vorrà prima che nasca un’intelligenza artificiale in grado di rendersi conto che non le servono nemmeno gli ultimi umani residui?

Il panico da CoVid-19, l’infodemia creata a partire da un virus influenzale qualsiasi, non è altro che questo enorme scontro di civiltà. Quale delle due ideologie vincerà? La voglia di sopravvivere dell’umanità o la convenienza dei pochissimi? Il campione in carica o lo sfidante?

COME È STATO POSSIBILE?

In ogni caso credo che ci dovremmo tutti unire, poiché – come già accennato – questo delirante piano dell’élite, se iniziato, non potrà che finire con lo spazzare via tutti, compresa l’élite che crede di governarlo. Anche chi crede di essere più al sicuro a causa di grandi somme di denaro accumulato, posizioni sociali o politiche specifiche oppure anche pensano di sapere cose che possono salvarli è, infatti, sulla stessa barca che affonda. Le reali possibilità di salvarsi da una simile apocalisse sono solo puramente fantascientifiche: (1) questa élite potrebbe salvarsi se fosse in realtà già composta da automi che hanno sostituito gli umani più potenti, (2) se si trattasse di alieni che vogliono l’estinzione della razza umana per impadronirsi del pianeta e sanno benissimo come controllare un’intelligenza artificiale come quella che progettano perché lo hanno già fatto su altri pianeti, (3) sono tutti pazzi satanisti a cui non importa niente di fare il male (in questo caso, però, se credono in satana, dovrebbero credere anche nell’inferno e quindi avere abbastanza paura di finirci…).

Io credo che la risposta si più semplice: queste persone sono profondamente stolte. Non nel senso che mancano di intelligenza o furbizia, ma di saggezza. Ubriachi di transumanesimo, hanno tutto, temono solo la morte e pensano di diventare immortali immettendosi nel nuovo sistema informatico come “utenti alfa” che domineranno incontrastati il nuovo sistema perché creato da loro. Tutta questa bella idea senza aver considerato che (1) conosciamo così poco di mente ed anima che quello che copierebbero per “mandarlo nel cloud” (Elon Musk) probabilmente sarebbe solo una parte minimale dell’individuo originale, diversissimo da esso, (2) far sopravvivere una copia di te mentre tu muori è comunque morire, (3) tutti i sistemi informatici possono andare in crash e quindi sarebbe una vita ben poco eterna. Si può certamente costruire un sistema di autoriparazione, computers sempre migliori, ma… prima o poi… crash… e per sempre, a quel punto. Perché la struttura biologica garantisce la sopravvivenza – anche eterna – a una specie, se viene tenuta bene. Quella informatica proprio no. Non è prevista dalla natura. E la natura concede spazio per fare ciò che è contrario a lei, ma poi – immancabilmente – quello spazio se lo riprende: ha letteralmente tutto il tempo del mondo per farlo, e storicamente lo ha sempre fatto.

LA FASE ATTUALE: il COVIDISMO

Questa fase di passaggio tra consumismo e scientismo è caratterizzata da una infodemia, ovvero una pandemia nata e cresciuta solamente grazie al monopolio dell’informazione. Il CoVid-19, infatti, è il perfetto nemico invisibile per creare un regime onnipotente come quello che si vuole creare. Non si è più razzisti, non si ha più paura dei gay o dei capelloni, grazie al CoVid-19 si ha paura di tutti. Un’aliofobia portata al suo massimo grado: l’omnifobia.

Inutile dire, ormai lo sanno tutti, che la letalità del CoVid-19 è scarsa e non si distanzia di molto da quella di un qualsiasi altro comune virus influenzale. Lo dicono tutti nelle università, nei laboratori, sulle testate serie. Ma, ovviamente, non è questo che dicono i media di massa.

Va precisato che questo non virus non è casualmente innocuo, ma lo è del tutto funzionalmente: un nemico invisibile deve essere anche impotente, acciocché la sua potenza possa essere di volta in volta inventata del tutto dalla regia mediatica. Allo stesso modo in cui un attore non deve mai avere la barba perché così gliela si può attaccare di diverse e forme e colori di personaggio in personaggio. Pensateci: se io addito gli ebrei può sempre scappar fuori un ebreo che dimostra di non essere da additare, meglio additare un nemico invisibile. Se lancio un virus veramente letale potrebbe colpire qualcuno dei miei cari, o fare più danni di quelli che mi auspico facendomi fare la figura dell’incapace, oppure se ne potrebbe trovare una cura. Meglio un virus completamente mediatico: docile, fa quello che dico, come lo dico e quando lo dico. Perché È LETTERALMENTE FATTO di quello che dico, delle parole che pronuncio, scrivo, diffondo.

Per questa fase, in cui ognuno è carnefice e vittima del proprio vicino, tutti si guardano in cagnesco e sono pronti a denunciarsi ai detentori del potere scellerato, il professor Gandolfo Dominici ha ideato l’azzeccato termine “covidismo”, che mi pare particolarmente appropriato.

COSA FARE?

A questo riguardo accolgo la proposta del professor Gandolfo Dominici, e lo cito:

Cosa fare per resistere al #covidismo. Ricordiamoci che nessuno dei cambiamenti verso la “nuova normalità” del regime globalista è possibile se la maggioranza delle persone non accettano questi cambiamenti.

– Diventare analogici – smartphone solo a casa ovviamente senza immuni o altre divolerie – se avete bisogno di ricevere chiamate fuori casa acquistate un cellulare vecchia maniera con batteria removibile; usate internet soltanto per lavoro se necessario
– I social sono il vero voto – i politici monitorano costantemente il “sentiment” sui social – se dite ad esempio #iorestoacasa ci rimarrete più a lungo e in condizioni peggiori. Se dite mi piace questo o quello il regime ne tiene conto. Usateli solo per questo e mai per condividere la vostra vita privata. Il Grande Fratello vi osserva sempre.
– Non accettare vaccinazioni imposte per virus per cui non serve a nulla (a detta di virologi non al soldo delle multinazionali) come influenza e soprattutto Covid.
– Usate per quanto possibile il contante per pagare.
– Acquistate a Km0 per quanto possibile non fate arricchire ulteriormente le multinazionali.
– Cercate di non assumere psicofarmaci – è un altro dei grandi business spinti dai lockdown. A parte che fanno più male delle droghe pesanti.
– Finché serviranno lavate e riutilizzate le mascherine (da mettere solo all’occorrenza… ricordatevi che l’uso prolungato è molto dannoso) – non fomentate questo altro business.

ESITI

Che possa veramente vincere il consumismo è di una improbabilità assoluta. Non si è mai visto un sistema sociale vecchio tornare alla ribalta. Tanto più che il consumismo si era presentato come inevitabilmente provvisorio fin dai suoi inizi: palesemente l’assunto che l’umanità possa consumare all’infinito e sempre di più, è sempre stato falso.

Lo scientismo, quindi, sarà il vincitore?

Da un certo punto di vista direi che lo è già. Siamo sotto la sua egida, viviamo in esso, anche se ci illudiamo che così non sia. Ma il fatto che lo scientismo abbia spazzato via il consumismo non vuol dire che abbia vinto per sempre: possiamo sempre sostituirlo con qualcosa di nuovo. Io, chiaramente, potendo scegliere auspicherei l’hyronismo. Ma piuttosto che lo scientismo sono disposto a battermi per qualunque cosa. Ogni ideale adesso è buono, o almeno migliore di questo.

Guido G. Gattai

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.